Vuoi conoscere i più importanti palazzi storici di Bologna? Vieni a scoprirli con noi!
Rocchetta Mattei
Situata sull’appennino settentrionale, nel comune di Grizzana Morandi, la Rocchetta Mattei è un gioiello antico di secoli nato sulle rovine dell’antica rocca di Savignano. La Rocchetta nacque per custodire gelosamente il segreto del suo committente: il medico autodidatta Cesare Mattei. Fu egli stesso a progettarla e farla costruire nel 1820, con lo scopo di vegliare sulla sua invenzione segreta: un nuovo metodo di cura delle malattie attraverso piante e liquidi detti fluidi elettrici. Tra le mura del palazzo il Dott. Mattei creava miscele segrete che avrebbero dovuto sostituirsi alla medicina convenzionale nella cura delle malattie.
La Rocchetta diventò così non solo la sua residenza ma anche il centro dei suoi affari, infatti il conte prese la decisione di stabilirsi lì dopo un incidente ferroviario che lo vide coinvolto. Mettendo così fine al suo girovagare per il mondo. Tra quelle mura morirà nel 1896.
Durante la sua permanenza, Mattei trasformò la sua casa in una vera e propria corte medioevale dove passavano continuamente ospiti illustri. Tra questi lo scrittore e filosofo Dostoevsky, che addirittura citò la Rocchetta nel suo romanzo “I fratelli Karamazov”, narrando di come le gocce del medico lo abbiano salvato dai reumatismi.
La storia dell’edificio è tormentata così come lo era quella del suo ideatore: Dopo la morte di Mattei, durante la guerra, le truppe tedesche distrussero alcuni interni della rocca rendendola così inabitabile. Fu Primo Stefanelli a dare nuova vita all’edificio e riportarlo al suo antico splendore trasformandolo in un albergo con annesso ristorante, rendendo la rocca un appetibile meta turistica. Alla sua morte (1989) ogni tentativo fu però vano perchè per vari motivi strutturali la rocca venne chiusa al pubblico. Riaprirà solo nel 2006, quando la fondazione della Cassa di risparmio di Bologna la acquistò e ristrutturò.
Al suo interno è possibile ammirare “Il cortile dei leoni” caratterizzato dall’avere al centro una fontana con alla base 4 leoni, da qui si entra nel “Salone della pace” in onore della fine del secondo conflitto mondiale, esattamente uguale a quello che si trova all’interno dell’Alhambra a Granada.
L’edificio è abbastanza distante da Bologna, è però facilmente raggiungibile in macchina, percorrendo l’autostrada A1 con uscita a Sasso Marconi e proseguendo sull’SP64 fino alla diramazione n. 62 Riola – Camugnano – Castiglione dei Pepoli. L’entrata si affaccia proprio su questa strada.
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Curiosità
Cesare Mattei iniziò ad interessarsi alla medicina a seguito della diagnosi di carcinoma al seno della madre, alla sua morte questa medicina non convenzionale diventò la sua ossessione: pensava infatti che l’elettromeopatia potesse riuscire lì dove la medicina tradizionale aveva fallito.
La Rocchetta è un insieme di stili diversi, trasporta i propri visitatori dall’oriente all’occidente in un carnevale di culture e suggestione.
La Rocchetta è un susseguirsi di scale, torri e labirinti di camere pensate in ogni loro particolare per costruire un luogo magico.
Visitare la Rocchetta è come entrare in una favola, un luogo di mistero pieno di simboli esoterici.
Orari e biglietti
Il costo del biglietto per visitare la Rocchetta è di 10 euro ed è obbligatorio prenotare il proprio ingresso dal sito. Il consiglio è di prenotare la visita diverso tempo prima poichè i posti per la visita vengono esauriti in fretta.
Rocca Isolani
Rocca Isolani è una straordinaria costruzione risalente al 1300 situata a Minerbio, circa 30 minuti dal centro di Bologna.
La storia di questo edificio non è stata affatto pacifica: nel corso della sua esistenza è stato colpito da diversi accadimenti nefasti. Tra questi il peggiore di tutti è sicuramente l’incendio causato dalla furia del condottiero visconteo Niccolò Piccinino che, nel 1400, lo distrusse interamente. La Rocca che vediamo oggi è il risultato della ricostruzione avvenuta nel 1438.
Dopo questi avvenimenti Rocca Isolani fu affidata a un’importante famiglia bolognese: gli Isolani, i signori di Minerbio, dai quali prese poi nome.
Le sfide non terminarono qui: circa un secolo dopo venne attaccata di nuovo. Questa volta da mercenari, i Lanzichenechi, che durante la loro marcia su Roma incendiarono parte della costruzione. Fortunatamente l’ultimo attacco non causò seri danni ai beni interni, soprattutto non furono distrutti i preziosi fregi di cotto policromati raffiguranti la corte rinascimentale, ancora presenti nella rocca.
Oggi la Rocca è una location raffinata che unisce ambienti lussuosi a storia ed arte. La corte rinascimentale misura 450 mq e può ospitare al suo interno all’incirca 250 persone, inoltre dispone di musei, gallerie, ristoranti e tanto altro!
Ad oggi è una location molto gettonata per convegni, concerti e ricevimenti privati e matrimoni principeschi. All’interno infatti si trova una cappella dove è possibile celebrare Matrimoni con rito civile.
Curiosità
Sul retro della Rocca si trova la colombaia, che, in occasione della sua incoronazione nel 1530, ospitò niente di meno che Carlo V. Venne infatti incoronato imperatore del Sacro Romano Impero proprio a Bologna, più precisamente nella Basilica di San Petronio.
Orari e biglietti
È sempre possibile contattare il palazzo dal lunedì alla Domenica dalle 8:00
Villa Belpoggio Hercolani
Villa Belpoggio Hercolani è un imponente villa in stile neoclassico che si trova poco fuori il centro di Bologna, dopo porta Santo Stefano, precisamente in via Siepelunga 34/36.
La villa ha assunto queste sembianze dopo un grande lavoro di ricostruzione che coinvolse diverse generazioni. In origine su quel terreno sorgeva il castello di Belpoggio che diventerà poi una Villa dopo l’intervento di Giovanni Bentivoglio II. Era la fine del 1400 quando Giovanni II decise di trasformare il castello di Belpoggio nella residenza estiva della famiglia, essa univa in un’unica struttura castello e palazzo. Alla caduta della famiglia Bentivoglio furono diversi i proprietari fino ad arrivare, verso fine ‘700 ad essere di proprietà della famiglia Hercolani quando Lucrezia Orsi si sposò con Astorre Hercolani V principe Hercolani. Tutto il complesso faceva infatti parte della dote di Lucrezia. In seguito la villa passò in eredità al figlio dei due: Filippo. Quest’ultimo iniziò una nuova ristrutturazione donando alla dimora l’aspetto che tutti oggi possiamo ammirare.
Al piano terra dell’edificio vennero realizzate una serie di sculture rappresentanti Apollo, Igea, Pomona e Euterpe, che ancora oggi abbelliscono l’atrio d’ingresso e la loggia.
All’interno dei 12 ettari di parco si può ammirare un primo nascente esempio di “giardino all’inglese” e “giardino romantico” dovuti alla cura e all’immagine di rappresentanza del palazzo.
Durante la seconda guerra mondiale la villa subì notevoli danni ma un lungo e accurato restauro riportò la dimora alla sua antica bellezza.
Gli Ercoli
Di particolare importanza è l’inserimento sulla facciata di un decoro realizzato nel 1784 da Giacomo Rossi che raffigura lo stemma di famiglia posizionato tra due poderose figure di Ercole, con la scritta commemorativa: “Philippus M.F. Hercolanius Exornamdam curavid.”
Le due figure sono posizionate a guardia dello stemma della famiglia e sono costruite in ferro e muratura: si tratta di due statue di magnifica grandezza, ristrutturate recentemente a causa del cattivo stato di conservazione. Il degrado delle statue era tale che alcune parti sono dovute essere ricostruite da capo, tra queste quasi tutta la corona che sormonta lo stemma.
Villa Baldi Sassoli
Villa Baldi Sassoli è una villa del seicento posizionata verso il confine nord del territorio di Bologna in via Cadriano 21. Procedendo da Bologna dopo Parco Nord, poco prima del Borgo medioevale Dozza. La dimora, proprietà dei marchesi Baldi, si compone di 2 parti: la seicentesca villa padronale e adiacente l’oratorio.
La famiglia proprietaria della villa era estremamente influente e così la struttura acquisì un rilievo centrale all’epoca, al punto che da essa prende nome la strada che la affianca: Via Balda.
Il piano terra della villa è decorato con gusto da dipinti risalenti al XVIII secolo (1700-1800), in cui c’è una prevalenza di elementi quali maschere e fogliami dell’artista S.Orlandi.
Sul retro della villa si trova il suggestivo giardino, ancora alla sua antica bellezza, all’interno del quale, tra gli alti alberi era stato creato un piccolo teatro, sede di un’accademia settecentesca.
Adiacente all’edificio invece si trova una meravigliosa chiesetta del settecento sconsacrata e un antico fienile.
è sorprendente come nella villa ci sia un grande contrasto tra la semplicità architettonica con cui si mostra la facciata esterna e il lusso interno, tra decorazioni sfarzose e mobili di pregio che testimoniano come si svolgeva la vita di una tipica famiglia nobile nelle campagne bolognesi.
Oggi anche questo palazzo, come Rocca Isolani, viene spesso usato come location per matrimoni, eventi di charme ma anche feste aziendali e meeting.
Visitabile tutto l’anno, è spesso la sede di mostre a tema che ben si inseriscono tra le sue mura medievali.
Villa Cicogna
Villa Cicogna detta anche villa Boncompagni, è un’antica residenza nobiliare del cinquecento. Per arrivarci bisogna immergersi in un paesaggio quasi fiabesco: infatti la strada che porta alla villa non è altro che un viale tutto cosparso di tigli. Si trova alla fine della via Emilia, nel comune di San Lazzaro di Savena. Con la sua costruzione, risalente al 1578, venne aperta ufficialmente la stagione delle ville bolognesi che si estenderà poi fino alla prima metà dell’ottocento.
Progettata dal celebre architetto Jacopo Barozzi detto “il Vignola”, che tra le altre importanti opere a cui ha partecipato nel suo periodo bolognese ricordiamo: il progetto della Basilica di San Petronio e Palazzo Boncompagni.
La villa fu costruita per il marchese Giacomo Boncompagni figlio di Papa Gregorio XII.
Nei progetti originali del Vignola la struttura si sarebbe dovuta erigere su due piani, ma alla fine ne fu realizzato solo uno.
All’interno della villa si possono ammirare affreschi e decorazioni risalenti al 1743 quando il conte Sicinio Pepoli, il proprietario succeduto ai Boncompagni e ai Colonna, incaricò Carlo Lodi, grande artista paesaggista, di effettuare 40 tempere a parete dentro cornici di stucco.
Nel 1920 la villa fu acquistata dall’industriale Gaetano Barbieri e negli anni ottanta passò alla società Villa Cicogna.
Per poi entrare a far parte nel 2012 del gruppo UNIPOLSAI. Da allora è sede di meeting, ed eventi culturali.
Orari di apertura:
Lunedì, mercoledì e venerdì 8.00-12.30
Martedì 8.00-13.00
Giovedì 8.00-13.00, 14.30-18.00
Bibliografia:
- Guida ai palazzi di Bologna viaggio romantico tra gli edifici storici della città. Autore Maria Silvia Avanzato, Edizione della sera, data di pubblicazione 2020.
- Gli scaloni monumentali dei palazzi storici a Bologna. Autore G. Cuppini, editore Pátron, data di uscita 2009
- Le grandi famiglie di Bologna: palazzi, personaggi e storie. Autore Tiziano Costa, editore Costa, data di uscita 2007
- Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri. Autore Alfredo Barbacci, editore Cappelli, data di uscita 1997