Alberto Belli

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La Basilica di San Petronio a Bologna

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Vuoi conoscere la Basilica di San Petronio? Allora sei nel posto giusto! Qui troverai tutto ciò che c’è da sapere sulla Basilica: ti spiegheremo chi era San Petronio, dove si trova la Basilica, come riconoscerla, la sua data di costruzione e tante altre curiosità! 

Dove si trova la Basilica di San Petronio?

La Basilica di San Petronio è posta tra la fine di via Ugo Bassi e l’inizio di via Rizzoli nell’immensa Piazza Maggiore. È vicina a numerosi monumenti caratteristici e iconici di Bologna, come la solenne Fontana del Nettuno, lo sfarzoso Palazzo Re Enzo, la moderna biblioteca Salaborsa, che un tempo è stata anche la sede dell’Orto Botanico della città!

Basilica di San Petronio, Piazza Maggiore. Bologna, Bologna centro

Caratteristiche artistiche della facciata della Basilica di San Petronio

Con la sua facciata di 51 metri di altezza e 60 metri di larghezza, possiede un bi-cromatismo dovuto ai differenti stili di decorazione utilizzati. Infatti, la parte superiore è espressione tosco-fiorentina, caratterizzata dalla colorazione marrone scuro, mentre la parte inferiore rimanda allo stile gotico di colore bianco marmo.

Alla base della Basilica troviamo il portale maggiore, incompiuto per la mancanza della cuspide, e decorato con formelle che raffigurano la storia della Genesi, opera di Jacopo della Quercia. Invece, ai lati della porta principale, vi sono due portali più piccoli disegnati da Ercole Seccadenari, che presentano scene bibliche inerenti al Vecchio e Nuovo Testamento.

La Basilica di San Petronio si trova nel cuore del centro storico della città. Ma Bologna ha una storia interessante anche sulle cinta murarie che sono state costruite, e che hanno difeso la città nei secoli. Conoscere e scoprire la loro storia, le loro caratteristiche e peculiarità, ti permetterà di conoscere ancora meglio la città che stai visitando! Vieni a leggere Un viaggio alla scoperta delle mura di Bologna!

Chi era San Petronio? 

San Petronio è stato una figura di spicco all’interno della chiesa cattolica bolognese del V secolo. Ha coperto il ruolo di vescovo di Bologna per ben diciotto anni, dal 431 al 449 d.C.

Quando parliamo di San Petronio, dobbiamo prendere in considerazione le testimonianze di Eucherio di Lione e Gennadio di Marsiglia. I due erano rispettivamente un vescovo e un prete che, grazie alle loro lettere e descrizioni, ci permettono di conoscere alcune informazioni biografiche su San Petronio. Essi spiegano che San Petronio discendeva da una famiglia di alto rango sociale. Già in adolescenza decise di staccarsi da questa posizione altolocata per iniziare gli studi monastici. Col tempo, questi lo condussero alla dignità episcopale, anche grazie allo stretto contatto a Milano con Sant’Ambrogio.

Successivamente, il comune di Bologna nel Duecento decise di elevare San Petronio a patrono della città sostituendolo a San Pietro, che incarnava i valori e i poteri papali. Nell’iconografia classica viene raffigurato come un uomo adulto ed erudito, vestito con il classico abito talare. Altre volte lo si può trovare rappresentato con la città di Bologna tra le mani.

San Petronio venne anche ricordato per aver ideato la “Santa Gerusalemme” di Bologna. Se volete scoprirne di più, leggete l’articolo sulla Basilica di Santo Stefano. Al suo interno la Basilica, anche nota come Complesso delle Sette Chiese, presenta una cripta davvero bella. Scopri tutte le cripte che puoi visitare nell’articolo Bologna sotterranea.

Da chi fu voluta la Basilica di San Petronio?

L’inizio della costruzione della Basilica di San Petronio risale al 1390, per opera dell’architetto Antonio di Vincenzo. Tuttavia occorre sottolineare che, se non fosse stato per i cittadini, la chiesa probabilmente non sarebbe mai stata costruita. Infatti, professionisti, mercanti e borghesia artigiana stavano acquisendo sempre più coscienza politica, e, grazie al Consiglio dei Seicento, rilanciarono il culto di San Petronio.

Ma non si limitarono solo alla Basilica: nel corso del Trecento a Bologna sorsero numerosi edifici tra le mura della città, come Santa Maria dei Servi, la Loggia della Mercanzia e il Palazzo dei Notai. Tali edifici servivano per conferire lustro alla città, essendo molto spesso in competizione con Milano e con la vicina Firenze. Con la costruzione di San Petronio, Bologna si differenziò dalle altre città non solo per l’opera in sé, ma soprattutto perché questa grande Basilica era nata per volontà civica.

Appena si varca la soglia della porta della Basilica, si viene catturati dalla grandezza della navata centrale. Nella sesta campata, sono presenti l’altare maggiore e il ciborio del Vignola. Insieme alle due navate laterali, più piccole, si crea un gioco di contrapposizione di colori tra il rosso mattone e il bianco marmo, e ciò slancia la struttura verso l’alto.

Basilica di San Petronio interno, Basilica di San Petronio, Bologna

All’interno delle navate di sinistra e di destra, notiamo diverse cappelle, per la precisione undici per lato. Sul lato destro troviamo quella delle Reliquie, di San Pietro Martire, di Sant’Antonio, del Santissimo, dell’Immacolata, di San Girolamo, di San Lorenzo, della Santa Croce, di Sant’ Ambrogio, di Santa Brigida e della Madonna della Pace.

Nella navata sinistra, invece, si trovano la Cappella di San Bernardino, di Santa Barbara, di San Michele, di San Rocco, di San Giacomo, di San Vincenzo Ferrer, di San Sebastiano, dei Re Magi, di Sant’Ivo, di San Petronio, di Sant’Abbondio.

La Cappella Bolognini

Di particolare rilevanza sottolineiamo la Cappella Bolognini, in cui sono presenti affreschi riconducibili al pittore bolognese Jacopo di Paolo. Egli dipinse opere come la Natività di Cristo, la partenza dei Re Magi, ma lo si ricorda soprattutto per le raffigurazioni del Paradiso e dell’Inferno.

Cappella Bolognini, San Petronio, Basilica di San Petronio, Bologna

Il Paradiso mostra la figura di Dio al centro dell’affresco, sotto di lui è raffigurato Gesù che incorona la Vergine Maria, circondati dalle gerarchie angeliche composte da Serafini, Cherubini, Angeli e Arcangeli.

L’Inferno vede al centro la figura di Lucifero, mostro a due teste, che ingurgita e vomita un peccatore che probabilmente rappresenta l’apostolo Giuda. Intorno, vi sono scene di torture raccapriccianti, come quella del profeta Maometto. Egli viene dilaniato e sminuzzato da un demone, e ciò allude, per la legge Dantesca del contrappasso, allo scisma e alle divisioni che si crearono all’interno della comunità religiosa nel corso dei secoli. 

All’interno della Basilica troverete anche una statua in Bronzo di San Petronio di 64 cm di altezza, scolpita dal protagonista del Rinascimento Italiano Michelangelo Buonarroti. Il Santo viene raffigurato mentre tiene tra le mani una riproduzione della città di Bologna, al cui interno sono facilmente riconoscibili le Due Torri, Garisenda e Asinelli.

Lo sapevi che nella Torre degli Asinelli è conservato uno dei Sette Segreti della città? Per saperne di più, corri a leggere l’articolo Un Viaggio tra i Sette Segreti di Bologna.

Opere all'interno di San Petronio

La meridiana più grande del mondo

La Basilica di San Petronio ha posseduto nella sua storia ben due meridiane, una risalente al 1575 e una seconda del 1657.

La prima fu opera del docente di matematica e astronomia Egnazio Danti. Egli era un frate domenicano, membro della commissione che si occupava della costruzione del calendario gregoriano, creata da Papa Gregorio XIII, nato Ugo Boncompagni.

La meridiana aveva lo scopo di tracciare la variazione del movimento apparente del sole e di determinare i momenti di solstizio o equinozio durante tutto l’anno. Questa prima costruzione però fu distrutta a causa di un ampliamento della chiesa nel 1653. Successivamente fu sostituita da un’altra meridiana, ancora più sofisticata e inventata dall’astronomo Giovanni Domenico Cassini.

Tra i primati che Bologna può vantare non c’è solo la meridiana, ma anche il portico più lungo al mondo. Che aspetti? Vieni a conoscere tutta la storia della Basilica della Madonna di San Luca, con le sue 666 arcate, ormai riconosciute come patrimonio dell’UNESCO.

A proposito di primati, non è finita qui! Infatti nel 2006, proprio dall’UNESCO, Bologna è stata anche riconosciuta come Città Creativa della Musica. Scopri la lunga tradizione e cultura musicale che caratterizza la città!

Giovanni Domenico Cassini e la nuova meridiana per la Basilica

Questo personaggio è proprio quel matematico, astronomo, ingegnere, medico e biologo italiano, naturalizzato francese, a cui è stata dedicata la missione della sonda spaziale Cassini, che ha esplorato Saturno e Titano. A suo nome è intitolato l’osservatorio astronomico del dipartimento di astronomia dellUniversità di Bologna, che ha sede a Loiano. 

L’Università di Bologna ha sedi sparse in varie zone della città, tra palazzi antichi e storici: scopri la storia del Complesso di San Giovanni in Monte, oggi sede del dipartimento di Storia, Culture e Civiltà.

Egli pose un foro gnomonico sulla sommità di una delle volte della navata di sinistra, a 27 metri di altezza. Questo foro, essendo di diametro inferiore rispetto a quello del sole, non proiettava dei semplici fasci di luce, bensì un’immagine del sole rovesciato, come in una camera oscura.

Attualmente è ancora possibile vedere questo processo, entrando nella Basilica qualche minuto prima di mezzogiorno. A quell’ora, la luce del sole entra dal foro gnomonico e, minuto per minuto, lo vedrai avvicinarsi alla linea della meridiana, fino a raggiungere il centro. Quando la luce si troverà in quella posizione saranno le ore 12 in punto e il sole sarà precisamente sopra la tua testa.

Meridiana più lunga al mondo, interno della basilica di San Petronio, Basilica di San Petronio, Bologna

E a proposito di mezzogiorno: dopo tutte queste informazioni e tradizioni, sei affamato? Bologna offre un’offerta culinaria molto vasta, soprattutto nella zona del Quadrilatero, dove potrai anche fermarti per un aperitivo veloce ma gustoso. Ma non puoi perderti la pasta fresca delle sfogline bolognesi: molte trattorie ed osterie conservano e promuovono questa antica arte culinaria. Ecco una selezione dei migliori locali dove gustare i sapori tipici della tradizione; tra questi ti segnaliamo anche il Ristorante I Carracci e l’Osteria dell’Orsa. Imperdibili!

Qual è la differenza tra Basilica, Duomo e Cattedrale?

Le persone di solito generalizzano questi termini utilizzando il nome comune chiesa, ma questo non può bastare per una corretta definizione. Facciamo quindi un po’ di chiarezza.

La Basilica per definizione rappresenta la casa del re, del Signore. La sua etimologia infatti deriva dal greco basileus, che significa ‘re’ e da oikos che significa ‘casa’. Storicamente veniva utilizzata dai romani come edificio pubblico per amministrare la giustizia, i commerci e le adunanze. Tuttavia, non tutte le chiese si possono considerare Basiliche. Su cosa si basa questa distinzione? Unicamente dal valore artistico e storico che la Basilica possiede e che deve mantenere nel tempo.

Il Duomo deriva dal termine latino domus, che significa ‘casa’, sottintesa di Dio. Con questo parola si identifica dunque la chiesa più importante della città. Quando il duomo si trova in una città con sede vescovile, prende il nome di Cattedrale, ovvero la chiesa più importante della diocesi. Si chiama così perché il vescovo possiede all’interno la sua cattedra o trono.

Insomma, la principale differenza tra Duomo, Cattedrale e Basilica consiste prettamente in una questione di importanza. Non solo, talvolta gli edifici differiscono fra loro anche per l’architettura che, in alcuni casi, è molto dissimile anche tra quelli risalenti al medesimo periodo.

Se vuoi conoscere la Cattedrale della città, corri a leggere l’articolo che racconta tante curiosità sulla Cattedrale di San Pietro: il duomo di Bologna.

interni della Basilica di San Petronio, interni Basilica San Petronio, interni San Petronio, Basilica San Petronio Bologna

Curiosità sulla Basilica di San Petronio

La Basilica di San Petronio, oltre a essere un ritrovo per i fedeli, è stata anche sede di importantissimi eventi istituzionali.

Nel 1530, infatti, la città era diventata il teatro del mondo. I bolognesi misero alla prova la loro abilità nell’artigianato e nell’arte, per far onore a due persone che da lì a poco avrebbero scritto una pagina di storia. Questi due personaggi, che soggiornavano nel gran Palazzo d’Accursio, erano Carlo V e Papa Clemente VII, nato Giulio Zanobi di Giuliano de’ Medici.

L’evento in questione riguarda l’incoronazione di Carlo V a Imperatore del Sacro Romano Impero. Fu Papa Clemente VII a concordare tale cerimonia, siccome che voleva garantire una pace universale per difendere tutta l’Europa dalle invasioni turche. L’incoronazione si svolse il 24 febbraio, giorno del compleanno di Carlo V.

Per l’occasione fu costruito un pontile che collegava Palazzo d’Accursio con la Basilica di San Petronio. Qui Carlo V inginocchiato di fronte al Papa pronunciò le formule di rito e venne incoronato Imperatore.

Quando posso visitare la Basilica di San Petronio?

La Basilica è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

Non tutti sanno che è possibile andare anche sulla terrazza panoramica di San Petronio, per ammirare Piazza Maggiore dall’alto. Vi si può accedere solo il sabato e la domenica: la mattina dalle 10 alle 13, mentre il pomeriggio dalle 15 alle 17.30.

L’ingresso costa 5 euro a persona. La tariffa ridotta invece è di 3 euro, ed è consentita a:

  • ragazzi tra i 10 e i 18 anni
  • over 65
  • gruppi con guida turistica

Per i bambini fino ai 10 anni e per i religiosi la visita è gratuita.

Per ulteriori informazioni consulta il sito della Basilica di San Petronio.

Non lontano dalla Basilica di San Petronio, tra piccole vie e portici colorati, c’è l‘antico ghetto ebraico: non puoi perderlo!

Lo sai che la storia di Bologna è attraversata da una serie di figure femminili molto importanti? Vieni a scoprire la loro identità!

Bibliografia

  • AA.VV., La Basilica di San Petronio I, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2003.
  • AA.VV., La Basilica di San Petronio II, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2003.
  • Fanti M., Riccomini E., Rubbi P. E., Tassinari O., Le chiese di Bologna, Bologna, L’INCHIOSTROBLU, 1992.
  • Succede solo a Bologna, I segreti di San Petronio, Bologna, Minerva edizioni, 2016.

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