Alberto Belli

Alberto Belli

CEO and Content Creator of Bologna-Experience

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Viaggio dentro la Dallara Academy: una mostra ricca di storia e curiosità

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Bologna-Experience questa volta vi porta in un posto diverso rispetto a quelli a cui siete abituati, esce un po’ dai suoi schemi. Ci troviamo sempre in Emilia ma non più a Bologna, bensì nella provincia di Parma, a Varano de’ Melegari. Uno dei luoghi cardine della Motor Valley di cui anche la bolognese Ducati fa parte. Varano de’ Melegari è dove ha sede Dallara Academy, luogo ricco di passione, ingegno, fortemente legata al suo territorio ma parallelamente punto di collegamento con il resto del mondo. Qui si trova la mostra dedicata ai grandi successi e alla storia dell’ingegnere Giampaolo Dallara.

Si tratta della una mostra temporanea “Start your engines! Dallara in America: 25 anni di sogno!” inaugurata il 18 Maggio 2023 a cui Bologna-Experience è stata invitata. Un viaggio incredibile in quello che è il sogno diventato realtà dell’Ingegnere, dedicato per gran parte al mondo delle corse a ruote scoperte americane. Una mostra che parla di passione, la stessa che Dallara mette in ogni suo progetto, ma anche di amore per le sue origini e per il suo territorio dove tutto è nato. Amore, filo conduttore della vita dell’ingengere per le quattroruote, come vedremo in seguito.

Questa mostra è per tutti ma in particolare dedicata ai giovani. Dallara infatti, ha molto a cuore proprio le nuove generazioni, poiché è nelle loro mani che si trova il futuro. Lui stesso ha iniziato la sua carriera da molto giovane, con tanti sogni, idee e soprattutto passione. Tutti elementi che si respirano dentro l’azienda: basta avere la possibilità di visitare dall’interno lo stabilimento per poter vedere all’opera i tantissimi i giovani che girano per i corridoi, tutti concentrati nel portare a termine il proprio obiettivo. Osservandoli da lontano, anche solo per un attimo, è possibile percepire la passione e l’impegno che mettono nei compiti assegnati. 

La mostra stessa è il riflesso di tutta la filosofia di Dallara. Il percorso infatti si divide essenzialmente in 2 rami: da un lato si concentra sull’educazione specchio della missione che l’Academy ha verso i giovani, dall’altro è fiera degli obiettivi raggiunti nella sua lunga storia. La parte educativa si articola in un percorso concentrato su attività pratiche in grado di coinvolgere dai piccolissimi ai ragazzi. I successi raggiunti negli anni permettono invece di entrare nel vivo della storia dell’ingegnere, fatta di progetti unici e macchine di ogni tipo, ognuna con la sua storia e le sue curiosità.

Prima parte della mostra: l’educazione

La mostra si apre con una serie di simpatici aneddoti di storie, riti pre-gara e usanze rigorosamente americane. L’America potrebbe essere definita un po’ come la seconda casa della Dallara. L’azienda infatti ha una sede anche a Speedway in Indiana, posizione non casuale siccome è proprio lì che si corre la famosa competizione automobilistica americana su quattro ruote: la Indycar. Il principale campionato a cui partecipa la casa automobilistica parmense.

Il percorso educativo si divide letteralmente in 3 stanze:

AERODINAMICA : È la prima stanza che si incontra all’interno della struttura, in cui a bambini e ragazzi vengono mostrate diverse simulazioni di ciò che accade nella galleria del vento. Dove solitamente si testano le macchine. I partecipanti hanno la possibilità di vedere cosa effettivamente succede quando si testano i pezzi in carbonio e le analisi che vengono fatte. Capirne la progettazione, l’aerodinamica, e di conseguenza le prestazioni permette di avere una visione globale dell’obiettivo da raggiungere. I ragazzi possono provare le stesse emozioni di veri e propri ingegneri.

MATERIALI COMPOSITI: È invece la seconda stanza in cui vengono mostrati tutti i materiali usati nei telai delle macchine testandone la resistenza con crash test ed esperimenti che coinvolgono direttamente i ragazzi.

Insomma questi laboratori danno la possibilità anche ai più piccoli di capire una parte molto importante della meccanica, scatenando in loro la curiosità per un mondo che un giorno potrebbe essere la loro passione.

DINAMICA DEL VEICOLO: È l’ultima stanza e qui si trova forse la parte della visita che molti preferiscono: i simulatori. Grazie ai quali è possibile essere un pilota per qualche minuto. Provando cosa effettivamente voglia dire guidare un veicolo e quanto sia faticoso. In questa stanza è essenziale il lavoro di squadra come accade nei migliori team. Che è poi l’ingrediente principale per non fallire.

Le aule studio

Per concludere il percorso educativo si entra nel vivo di quella che è l’area universitaria. Esatto! All’interno dell’Academy si pensa davvero al futuro dei giovani con aule studio e auditorium in cui i ragazzi possono studiare e dare frutto a ciò che hanno imparato. Questo perché Dallara fa parte della rete universitaria della motorvalley, assieme ad altre aziende di punta come Ferrari. Una rete che permette ai giovani di inserirsi direttamente in queste realtà. Forgiando il futuro dell’automobile.

La Storia

Come già detto una parte importante della mostra è la storia dello stesso ingegnere e di come è arrivato a costruire la sua azienda. La scelta in questo caso è un percorso creato all’interno di una galleria che si compone di diversi pannelli divisi per anni. Ogni anno fa riferimento ad un episodio importante della vita dell’Ing. e spiega nei dettagli ciò che è accaduto in quel periodo. Si parte con il 1959, anno in cui Dallara, neolaureato in ingegneria aeronautica, viene assunto da Enzo Ferrari in persona. Alla ferrari però non ha la possibilità di progettare ciò che davvero desidera e quindi inizia a valutare un’altra offerta: quella di Maserati.

Il passaggio ufficiale avverrà nel 1961. In Maserati ha la possibilità di progettare ciò che desiderava da sempre: macchine da gara. Il passaggio come è immaginabile non è stato affatto facile, Enzo Ferrari si arrabbiò molto per questa decisione e per alcuni anni i due non si parlarono. Ci fu poi il passaggio in Lamborghini nel ‘63 fino ad arrivare alla nascita della Dallara Automobili nel 1972. Nel 1978 invece la Dallara vince la prima 500 miglia di Indianapolis con un simpaticissimo aneddoto che vi racconteremo più avanti. La storia continua, è lunga e più articolata di così. 

Tutte le più importanti macchine della Dallara

Potremmo considerarlo il fulcro della seconda parte della mostra. Si tratta di una galleria progettata da Atelier(s) Alfonso Femia, in cui si trovano esposte tutte le principali auto a cui ha lavorato Dallara, esposte lungo una rampa espositiva interamente vetrata da ambo i lati. Per seguire il percorso basta tenere a mente 2 parole chiave: velocità e sicurezza

Il primo veicolo probabilmente farà sussultare il cuore degli appassionati, soprattutto dopo gli ultimi accadimenti. Si tratta infatti della Z Bike in carbonio, creata dalla Dallara e guidata dal famoso campione Alex Zanardi. Con essa avrebbe dovuto partecipare ad una gara ma come ben si sa non sarà possibile a causa delle conseguenze dell’incidente in cui è rimasto coinvolto.

  • Curiosità: la Z bike è stato il primo mezzo ad essere provato nella galleria del vento con un pilota a bordo! Il pilota era proprio Zanardi.

La Lamborghini Miura 

La Lamborghini Miura è il gioiello di Lamborghini ed è stata un importantissimo progetto per Dallara. Una vera e propria auto d’eccellenza per l’epoca, si parla infatti del 1966. Era sicuramente molto veloce ma per quanto riguarda la sicurezza basta sapere che ad oggi, integri, sono rimasti pochissimi esemplari. Auto bellissima ma per niente in linea con l’idea di sicurezza che aveva Giampaolo. 

  • Curiosità: Miura è anche il secondo nome della famosa nipote di Ferruccio Lamborghini, Elettra Miura Lamborghini. Proprio in onore della macchina preferita del nonno.

L’SP 1000

È la prima vettura costruita da Dallara, inizialmente doveva avere 2 posti ma l’ingegnere si rese conto che così l’auto perdeva in aerodinamica decise quindi di giocare d’astuzia aggiungendo un terzo posto visto che il regolamento non lo vietava. L’auto si presentava con la postazione del pilota al centro e altri due posti ai lati: la sua prima triposto. Scelta che nella competizione risultò vincente non lasciando spazio alle altre vetture in gara.

  • Curiosità: l’anno successivo la federazione per evitare che la situazione si ripetesse cambiò le regole obbligando a costruire vetture con due posti e non di più.

Collaborazione Dallara-Lancia

Di queste vetture ne esistono solamente 7 al mondo e la quarta si trova proprio a Varano de’ Melegari.

La macchina di Eddie Cheever

Con quest’auto nel 1998, Eddie Cheever, fece vincere all’azienda la sua prima 500 miglia di Le Mans. I retroscena di questa vittoria costituiscono un aneddoto molto divertente: il pilota, amico della figlia dell’ingegnere, si recò da lui chiedendo una macchina per poter partecipare alla competizione mettendo in chiaro da subito di non avere effettivamente tutti i soldi necessari per pagare la vettura. Così propose una sfida: in caso di vittoria avrebbe ripagato Dallara con la vincita, mentre in caso contrario sarebbe stata semplicemente una bella scommessa. Lo sponsor della Cheveer racing team era “Rachel’s Chips” e quando, dopo rocamboleschi episodi in gara riesce a vincere, lo sponsor lo ripagò con tonnellate di sacchetti di patatine. Di certo non poteva ripagare gli sforzi di tutti con delle patatine. Il destino venne nuovamente in soccorso ad Eddie che grazie ad un contatto dell’ingegnere, John Menard, proprietario di una catena di negozi, riuscì a vendere tutti i bilici ricevuti in premio, potendo in tal modo ripagare la fiducia ricevuta.

La Wolf Dallara WD1

Nel 1977 la Wolf Sport decise di partecipare alla Can Am, un campionato nordamericano molto seguito. A guidare questa macchina fu un giovane, allora ancora sconosciuto, Gilles Villeneuve. Sarà proprio il direttore della Wolf a segnalare Villeneuve a Enzo Ferrari, dando il via alla carriera di un campione, il cui nome si sarebbe legato indelebilmente con l’Italia.

La Cadillac-Dallara

Si tratta della vettura con cui il campione del mondo di formula 1 Alonso vinse, nel 2019, la 24h Daytona. Per essere in grado di vincere questa competizione i piloti devono essere estremamente veloci anche nel cambio di guida. Infatti in questa macchina tutto è ottimizzato per permettere un passaggio veloce al cambio pilota.

  • Curiosità: per rendere il tutto più veloce possibile spesso il pilota che deve dare il cambio nella guida tira fuori di peso l’altro dalla vettura scaraventandolo nel vero senso della parola fuori dall’abitacolo.

Il percorso si conclude poi con il sogno luminoso della Dallara:

La stradale

Nel 2017 l’ingegner Dallara può realizzare il suo più grande sogno con la nascita della stradale. Un’auto che prima di essere messa a disposizione del pubblico ha subito tantissimi test nella galleria del vento per ottenere le massime prestazioni. Non ha portiere come d’altronde non le hanno le monoposto che hanno segnato la carriera dell’ingegnere. È lui stesso a dire che nonostante non abbia le portiere sia alla portata di tutti perché:

se ci riesce a salire lui a 86 anni, possono farlo tutti!

La stradale nasce dall’idea di una macchina da usare durante il weekend. Nella sua idea c’era un veicolo che potesse portare in giro le persone per le bellissime zone parmensi, che permettesse in un attimo di arrivare da Parma alla Liguria e poi giù a Misano per un test in pista. Un’auto comoda, veloce e sicura. Il modello esposto non ha il tettuccio di copertura dell’abitacolo che all’occorrenza si può facilmente montare.

La Dallara stradale è 100% personalizzabile. Non ne troverete in giro una uguale all’altra. Poiché deve far sentire i proprietari unici fino al colore del filo utilizzato per le cuciture degli interni.

Proprio per questo in tutto il mondo ce ne sono solo 600 modelli.

Di questa macchina c’è anche la versione da pista, in cui è stato fatto un’enorme lavoro di aerodinamica tale che lanciata potrebbe addirittura correre su una parete laterale e comunque rimanervi attaccata, raggiungendo velocità estremamente alte. Si tratta di un’auto perfetta, pronta ad ogni sfida.

Ciò che trovate qui è ovviamente solo una parte di quello che la galleria contiene, molte altre auto e le loro curiosità si trovano all’Academy e vi aspettano.  

Informazioni utili 

La mostra che racconta la storia della nascita della Dallara è temporanea e rimarrà disponibile per un mese.

Mentre l’esposizione delle auto e il percorso educativo sono permanenti. 

Aperti ai visitatori 7 giorni su 7.  

E in più… Potrete trovare all’interno dell’Academy la macchina vincitrice dell’edizione 2023 della 500 miglia di Indianapolis.

Per gli appassionati è disponibile un piccolo shop all’entrata della mostra mentre per chi non riesce a visitare di persona è possibile comprare sullo shop dedicato.

Per continuare a conoscere segreti e curiosità del nostro territorio vi invito a leggere gli articoli sulla Basilica di San Domenico; dove non tutti sanno, è contenuta un’opera di un giovane Michelangelo e quello sui sette segreti di Bologna che vi porteranno in giro per Bologna come a partecipare ad una immaginaria caccia al tesoro.

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